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Ritorno al passato - Epilogo

Ultimo Aggiornamento: 19/06/2009 12:37
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Città: TORINO
Età: 43
Sesso: Femminile
19/06/2009 12:37

Epilogo – Ricominciare a vivere

Samia aprì lentamente gli occhi, ma dovette richiuderli all’istante a causa di forti giramenti di testa che la colpivano se cercava di mettere a fuoco ciò ce la circondava; sapeva di non trovarsi più nel castello di Era, sdraiata su un comodo letto, ma non capiva in quale luogo si trovasse in quel momento…l’unica cosa certa era che Gabriel non era con lei e non lo sarebbe stato mai più!
Suo fratello aveva dato la vita per sacrificarsi per lei, perché? Cosa era scattato nella sua mente ormai non più di bambino, ma di adolescente? L’angoscia l’assalì al ricordo dell’attimo in cui aveva riaperto gli occhi e aveva riconosciuto il corpo del fratello a terra poco distante da lei, e una lacrima solitaria prese a scenderle sulla guancia. Samia non provò nemmeno ad asciugarla, perché sapeva che dopo di essa ce ne sarebbero state altre…e altre ancora per molto tempo: tutta la sua famiglia non c’era più, e lei era l’unica responsabile di quello che era accaduto…lei avrebbe dovuto risponderne, per sempre…

Una presenza al suo fianco la costrinse a fare uno sforzo per tornare alla realtà: Shaka la guardava con espressione triste, colpevole, ma lei sapeva che lui non avrebbe mai potuto fare nulla per salvare suo fratello perché, nonostante fosse un Cavaliere d’Oro, il suo potere da solo, o al massimo unito a quello di un compagno, non avrebbe mai potuto contrastare una divinità maggiore quale era. Avrebbe tanto voluto guardarlo dritto negli occhi e dirgli tutte queste cose, ma non riusciva ad emettere alcun suono…

“Non guardarmi così, non riesco a sopportarlo!” pensò portandosi una mano alla bocca per soffocare i singhiozzi, e voltando la testa dalla parte opposta. Non sapeva come Shaka avrebbe potuto interpretare il suo gesto, ma era tutto quello che era in grado di fare in quel momento.
La stanchezza ebbe però il sopravvento su tutto il resto, e piano Samia chiuse gli occhi, sprofondando nel buio delle tenebre…

Shaka rimase fermo a guardare la ragazza dormire, chiedendosi come fare per alleviare il suo dolore, ma non riuscendo a trovare una soluzione.

“Solo il tempo potrà alleggerirle questo peso…” si disse. Accarezzò delicatamente la fronte della sua ragazza, poi uscì…
____________________

Samia riaprì nuovamente gli occhi dopo diverso tempo; questa volta non aveva capogiri, per cui riuscì a distinguere bene la stanza in cui si trovava: era la sua camera alla Tredicesima Casa, al Santuario di Grecia…

“Dunque siamo tornati…” si disse tristemente, mettendosi a sedere e notando che qualcuno l’aveva cambiata e le aveva fatto indossare una lunga veste bianca, leggera.
Si sentiva riposata fisicamente, ma il suo spirito, la sua anima, era volata via insieme a suo fratello…una parte di sé era morta con lui, e forse non sarebbe mai più riuscita a credere nella vita…
Un colpo alla porta la distolse da quei malinconici pensieri; dopo un paio di secondi entrò Saori che, sorridendole dolcemente, le si sedette di fianco e le prese una mano.

“Come ti senti?” le chiese.

“Bene…” rispose Samia piano, abbassando lo sguardo sul candido lenzuolo di lino.

“Ascolta…lo so che ti fa male parlarne, ma forse se tu lo facessi potresti sentirti meglio! Non dico che sono io la persona con cui tu debba farlo, ma sono sicura che c’è qualcuno che sarebbe felice di poterti aiutare!” cercò di convincerla la giovane Dea.

“Non credo che esista un modo per aiutarmi…” rispose ancora Samia “…ma anche a me farebbe piacere vederlo, se è possibile!” le confidò.

“Certo che è possibile! Quando sarai pronta, Shaka verrà sicuramente da te…” la rassicurò “Però c’è un’altra questione di cui dovrei parlarti…si tratta del luogo in cui far riposare Gabriel per sempre…” Samia la guardò aggrottando le sopracciglia…

“So che potresti volere una cerimonia secondo la vostra tradizione religiosa, ma io vorrei proporti qualcosa di speciale…Vedi, per noi sarebbe un onore seppellire Gabriel vicino ai Cavalieri che hanno dato la vita per proteggere la Terra e gli esseri umani…ed è proprio quello che tuo fratello ha fatto infine: ha salvato te, di conseguenza ci ha aiutati a sconfiggere il nemico…Pensaci, poi mi farai sapere la tua decisione! Ti lascio riposare…” le spiegò Saori alzandosi.

“Saori?” la chiamò Samia.

“…”

“Se vedessi Shaka, potresti dirgli di venire qui? Vorrei parlargli, per cortesia!” le chiese ancora.

“Certo…a più tardi!” la salutò e si accomiatò.

Samia rimase qualche secondo ferma, poi si alzò e si diresse in bagno, dove si sciacquò e indossò una corta veste verde smeraldo, con una cintura dorata in vita; rimase scalza, per assaporare la fresca temperatura del pavimento…
Shaka arrivò circa mezz’ora dopo; bussò ed entrò perché non ricevette risposta: trovò Samia seduta sulla grossa poltrona vicino alla finestra, con le gambe raccolte al petto e l’espressione assorta.
La raggiunse e si abbassò sulle gambe, portando il viso all’altezza di quello della ragazza che in quel momento distolse lo sguardo carico di lacrime dalla finestra, e lo guardò.
Shaka sentì stringersi il cuore a vederla in quello stato, e non poté fare altro che stringerla delicatamente a sé…Samia ricambiò l’abbraccio e pianse, finalmente pianse tutto il dolore che aveva dentro.
Lo sfogo durò diversi minuti, in cui i due ragazzi cercavano solo l’uno il calore dell’altro, poi i singhiozzi si acquietarono e i due riuscirono finalmente a guardarsi.
Shaka prese Samia per mano e l’accompagnò al letto, sedendolesi di fianco.

“Mi manca sai?” disse solo lei.

“Lo so, manca a tutti…lo abbiamo conosciuto solo per pochi giorni, ma tutti ci siamo affezionati a Gabriel, e per noi era diventato come un fratello, e lo stesso vale per te! Cioè, per gli altri è così…io invece…” disse lui impappinandosi e arrossendo.

“Tu…?” chiese lei guardandolo fisso.

“I-io …Ti amo!” le confidò infine. Samia rimase a bocca aperta per qualche secondo, poi di slancio lo abbracciò.

“Grazie…avevo bisogno di sentirlo…!” gli rispose.

“Saori ti ha parlato della sepoltura?” le chiese lui.

“Sì, ma non so…” rispose.

“Non sei obbligata ad accettare, sappi solo che sarebbe veramente un onore per noi…averlo qui, poi se tu deciderai di restare, saresti sempre vicina a lui!” le spiegò Shaka.

“Effettivamente hai ragione! I-io vorrei rimanere qui, con te, e…stare con te!” disse ancora Samia. Shaka sorrise e l’abbracciò ancora una volta, poi insieme decisero di uscire dalla stanza e fare quattro passi.
Quando arrivarono all’altezza delle stanze di Saori, videro la porta aprirsi e uscirne Milo, l’espressione triste e sconsolata…I due ragazzi furono stupiti di vederlo in quello stato e, fatto un cenno a Shaka, Samia decise di raggiungere l’amico per parlargli. Lo rincorse…

“Milo!” lo chiamò. Sentendo la voce di Samia, Milo si fermò di scatto, ma non si voltò…

“Tutto bene?” chiese ancora la ragazza.

“No…niente va bene!” rispose lui secco. Samia gli si parò allora davanti.

“Ne vuoi parlare?” gli propose.

“Credimi…se volessi parlarne con qualcuno, tu saresti di certo la persona meno indicata per ascoltarmi, visto che…” stava per tradirsi e rivelarle i suoi sentimenti, ma si fermò in tempo.

“Visto che…?” chiese testarda lei.

“Lascia perdere, davvero!” le disse allontanandosi senza guardarla. Samia era incapace di credere che Milo potesse trattarla così anche in quel frangente; arrabbiata, si diresse da Saori per comunicarle la sua decisione…

La giovane Atena si disse contenta della decisione presa dell’amica, e si rivelò entusiasta all’idea di poter continuare a godere della sua compagnia. Quando Samia e Shaka si allontanarono, il suo pensiero tornò alla conversazione avuta poco prima con un altro dei suoi Cavalieri…

…inizio flashback…

Saori stava leggendo alcuni documenti, quando sentì un lieve bussare alla porta; entrò Milo che si diresse con espressione seria e decisa verso di lei.

“Saori, c’è una cosa molto importante che ti devo chiedere!” le disse soltanto.

“Ti ascolto” gli rispose, e Milo prese posto davanti a le

“Ho bisogno del tuo permesso per allontanarmi dal Grande Tempio per un po’ di tempo…!” le disse.

“Ne vuoi parlare?”

“Sinceramente credo che non ce ne sia bisogno…avrai già capito di cosa si tratta! Ho solo bisogno di tempo per digerire la storia e andare avanti…” le spiegò. Saori non ebbe bisogno di altre spiegazioni e gli diede a malincuore il suo permesso, congedandolo…

…fine flashback…

Era dispiaciuta della decisione del Cavaliere d’Oro, ma sapeva che sarebbe stato meglio così, sicura che sarebbe tornato presto…
______________________

La cerimonia in memoria di Gabriel si svolse due giorni dopo: il sole era alto, e intorno al feretro erano raccolte le poche persone che avevano conosciuto il piccolo.
Certo, il corpo che veniva calato nella buca scavata nel terreno, non era quello di un bambino, ma lo spirito e l’anima che aveva lasciato questo mondo sì.
Samia cercava di non piangere, ma era impossibile: credeva di aver già versato tutte le sue lacrime, in realtà ne aveva ancora tante…
Shaka le prese la mano e la strinse forte, ricambiato, fino alla fine della cerimonia; poche parole pronunciate dagli amici, ma non dalla sorella che aveva un groppo in gola che le impediva di parlare.

Quando tutto ebbe fine, Milo si avvicinò a lei e le porse i suoi saluti, prima della partenza…

“Te ne vai?” chiese stupita Samia.

“Sì…ho bisogno di tempo per dimenticare!” le disse porgendole la man. Samia era senza parole, ma contraccambiò la stretta, vedendo poi il suo amico andare via…e sperando di rivederlo un giorno.

Non si accorse dell’arrivo di Shaka, fino a quando lui le mise un braccio intorno alle spalle.

“E’ andato…” disse soltanto. Samia lo guardò stupita…

“Tu lo sapevi?” chiese.

“Sì, ma ha voluto essere lui a dirtelo!” le spiegò

“E sai anche il perché?” chiese ancora.

“no…” mentì lui a bassa voce. Samia lasciò perdere perché non era dell’umore giusto per continuare a fare domande, ma si ripromise di farlo il giorno in cui lo avrebbe rivisto…

________________

I giorni passavano tranquilli al Grande Tempio: Samia si era trasferita in pianta stabile nella Sesta Casa, quella della Vergine, e la convivenza con Shaka si rivelò un ottima cura per la malinconia della ragazza: parlavano, scherzavano e…facevano l’amore con passione!
Un giorno particolarmente sereno, Samia si diresse alla tomba di Gabriel, e vi si sedette vicino, pensando…

“Ciao fratellino…è un po’ che non vengo a trovarti, ma oggi ho finalmente deciso di farlo! Mi manchi…tanto! Avrei tanto bisogno di vederti, aiutarti a vestirti, a fare i compiti, ma questo mi è stato negato! Un giorno ci rivedremo, questo lo so…e fino a quel momento vivrò anche per te, come già sto facendo adesso! Ciao fratellino, a presto!” diceva fra sé Samia.

Un rumore di sassi la fece voltare: Shaka era dietro di lei e la guardava dolcemente…

“Sapevo che ti avrei trovata qui!” le disse.

“Scusa se non ti ho avvisato, ma sapevo di non correre alcun pericolo!” gli spiegò andandogli incontro e baciandolo dolcemente sulle labbra.
Abbracciati, i due innamorati si allontanarono sereni quando, all’improvviso, il pianto di un neonato catturò la loro attenzione…

“Ma…è un bambino!” esclamò Samia.

“Viene da quella parte!” Shaka indicò un punto dove si trovavano grosse colonne crollate a terra. Si precipitarono in quella direzione e, con sorpresa, trovarono un bambino di pochi giorni avvolto in una pezzuola di lino bianca.

Samia lo prese tra le braccia delicatamente e scostò il piccolo indumento che lo copriva…

“E’ un maschietto…” disse sorridendo al suo ragazzo. Shaka si avvicinò e sfiorò con l’indice il visino del piccolo.

Tacitamente d’accordo, i due ragazzi si presero per mano e, con il bambino in braccio, si diressero verso la Tredicesima Casa, dove avrebbero mostrato a tutti la scoperta appena fatta…
Il sole stava ormai tramontando e allungava le loro ombre che, uniti e felici, si allontanavano guardandosi sorridendo…

Fine…

Spero vi sia piaciuta! Fatemi sapere ok? kisssssssssss
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